Il Documento di Economia e Finanza presentato dal governo Renzi è un buon punto di partenza per il rilancio dello sviluppo e per l’equità sociale. Ha fatto bene il presidente del Consiglio ad annunciarlo con chiarezza: chi finora ha pagato meno contribuisca di più, chi ha subito i colpi più duri dalla crisi avrà un sostegno nel reddito.
Chi guadagna fino a 1500 euro netti avrà uno sgravio fiscale fino a 80 euro al mese. Molto importante che vi siano bonus per chi addirittura ha un reddito così basso da non pagare le tasse. È una misura che da un po’ di ossigeno a tante famiglie e contribuisce a rilanciare i consumi. Per finanziarla si chiede un contributo maggiore alle banche: è giusto. Le altre coperture derivano da tagli della spesa e da maggiori incassi dell’Iva grazie al pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione alle imprese. È importante che i tagli non tocchino il welfare – in primo luogo scuola e sanità – e che i debiti dello Stato siano saldati entro settembre, così da rendere certe le maggiori entrate dall’Iva.
I manager pubblici non potranno guadagnare più di quanto percepisce il Capo dello Stato: 238 mila euro lorde. Anche questa è una misura di equità. Per ricostruire la fiducia e il benessere nel nostro paese tutti devono fare dei sacrifici e chi riveste incarichi pubblici deve dare il buon esempio. Per questo insisto che gli uffici di presidenza di Senato e Camera riducano anche le indennità dei parlamentari, ancorandole a quella del sindaco della Capitale.
L’aliquota fiscale sulle rendite finanziarie a luglio aumenterà dal 20% al 26%: le risorse serviranno a ridurre del 10%. l’Irap per le aziende. È un indirizzo che il Partito Democratico ha sempre sostenuto con convinzione: bisogna spostare il carico fiscale dal lavoro e dalle imprese alle rendite. È positivo che si muovano passi decisi in questa direzione.
Il Def è un documento rigoroso nelle previsioni economiche e nei dati di finanza pubblica. È necessario lavorare con serietà per una forte inversione di tendenza. Gli italiani non vogliono favole ma azioni coerenti. È iniziata la ripresa economica, ma la disoccupazione continua a crescere. Il vecchio modello non funziona più. Dobbiamo mettere al centro il diritto al lavoro, come via per realizzare uno sviluppo sostenibile e per la redistribuzione della ricchezza, riducendo le disuguaglianze. È la sfida del Pd.