Il senatore Pd e’ primo firmatario di un provvedimento assegnato alle commissioni Finanze e Giustizia di Palazzo Madama. Un ddl sul gioco d’azzardo per rafforzare la tutela dei minori, contrastare evasione e riciclaggio e inasprire le sanzioni contro l’illegalita’. IL VELINO ne ha parlato con il senatore Pd Vannino Chiti, primo firmatario della stessa proposta di legge presentata alla Camera dalla collega Laura Garavini. “Alle nostre firme sono state aggiunte quelle dei rispettivi capigruppo, Roberto Speranza e Luigi Zanda, perche’ fosse chiaro che e’ un impegno che il Partito democratico si assume in prima persona”. “Gia’ nella scorsa legislatura – ricorda Chiti – avevamo avuto incontri con associazioni che hanno un ruolo essenziale per sensibilizzare Parlamento e politica sul gioco d’azzardo senza regole” perche’ il punto, chiarisce, e’ che “il gioco non e’ comunque criminoso: deve pero’ avere regole e si deve impedire che possa evolvere in patologia o in riciclaggio di capitali”. Tanto per fare qualche numero, le associazioni attive contro il gioco d’azzardo “rilevano che gli introiti legali sono 76 miliardi ma ce ne sono almeno altri 10 di illegali”. “Il problema – dice ancora – e’ che per anni c’e’ stata una sottovalutazione e non si sono messe regole, c’e’ stata poi una forte centralizzazione senza coinvolgere gli enti locali. Anche per questo nel ddl (all’articolo 7 si introduce il divieto di introdurre nuovi giochi con vincite in denaro, ndr) abbiamo previsto una moratoria di cinque anni. Serve una fase di blocco per avere una fotografia della situazione”
L’ex vicepresidente di Palazzo Madama sottolinea, nei 15 articoli del provvedimento, “le misure piu’ forti a tutela dei soggetti vulnerabili, l’istituzione del Fondo per la prevenzione e la cura del Gap, il divieto di pubblicita’ durante trasmissioni televisive e radiofoniche, al cinema e via internet che inducano alla compulsivita’. Un ulteriore passo avanti – afferma – rispetto all’emendamento presentato, e poi entrato nel testo della delega fiscale, da Riccardo Nencini nell’Aula del Senato che introduce il divieto di pubblicita’ nelle trasmissioni radiofoniche e televisive nel rispetto dei principi sanciti in sede europea relativi alla tutela dei minori per i giochi con vincita in denaro che inducono comportamenti compulsivi”. Proprio rispetto al ddl fisco, che ha iniziato oggi la terza e definitiva lettura alla Camera, “consideriamo un successo il fatto che ci siano parti che si sovrappongono con questo ddl”
Novita’ importante e’, nell’articolo 9, l’obbligo per chi gestisce concorsi pronostici e scommesse di usare un conto corrente bancario o postale su cui transitano le spese e i proventi in modo da assicurare la tracciabilita’ dei flussi finanziari cosi’ come, all’articolo 10, l’istituzione dei registri delle scommesse e dei concorsi pronostici. “Il significato di queste norme e’ la trasparenza per contrastare il riciclaggio perche’ e’ interesse di tutti, anche degli operatori seri, evitarlo e per scongiurare l’evasione tributaria”. Per quanto riguarda poi i giochi online, Chiti rileva come “nel confronto con le associazioni e’ emerso che rappresenta la novita’ piu’ preoccupante: e’ molto difficile controllare chi gioca, spesso si tratta di ragazzi, e la patologia si inserisce in questa via. Di qui la necessita’ di una regolamentazione e l’urgenza di intervenire sulla pubblicita’, che vede protagonisti anche atleti che hanno una certa presa sui giovani”. Sui tempi necessari perche’ il ddl veda la luce, il senatore Pd ammette: “Cerchiamo di lavorare sulle commissioni Finanze e Giustizia perche’ ci sia una conclusione il piu’ rapida possibile.