L’intervento del Presidente della Repubblica Napolitano al Parlamento Europeo è un manifesto per l’Europa che dobbiamo realizzare nei prossimi anni. La rozza contestazione messa in atto dai rappresentanti della Lega Nord, alleata del Fronte Nazionale di Le Pen, dimostra ancora una volta la sua mancanza di senso delle istituzioni e di amore per il proprio Paese.
Il Presidente Napolitano ha esposto con chiarezza i problemi da risolvere e le riforme da portare a termine per realizzare una vera democrazia sovranazionale: gli Stati Uniti d’Europa. Napolitano ha osservato che “la messa in discussione dei valori dell’Unione europea è, per la prima volta, il contesto in cui ci si avvia alle prossime elezioni europee”. Le ragioni della sfiducia dei cittadini sono una conseguenza della crisi e del peggioramento delle condizioni di vita. Non regge la politica di austerità a ogni costo, senza un progetto di sviluppo e la priorità dell’occupazione. Accanto a questa insufficienza delle politiche sta la necessità di rafforzare – come ha sottolineato il Presidente della Repubblica – la legittimità democratica del processo decisionale, una questione che si è aggravata, alimentando “fenomeni di distacco e diffidenza verso l’Ue”.
Sono proprio questi i temi delle elezioni europee di maggio: la politica fondata sul solo rigore, senza investimenti per l’occupazione e lo sviluppo, e una forte distanza tra le istituzioni europee e i cittadini hanno determinato un quadro allarmante. Le forze antieuropee, e populiste, che in molti casi si innestano su ideologie di destra reazionarie e razziste, cavalcano un disagio diffuso e godono di un consenso rilevante. In Italia si stima oltre il 30%, in altri paesi è anche superiore. Se venissero messe in atto le loro idee in pochi anni avremmo la distruzione economica e sociale dell’Unione Europea. Accarezzare gli istinti di egoismo nazionalistico, evocare il ritorno ad assetti che la storia ha già superato, significa illudere i cittadini allontanandoli dalla vera soluzione dei problemi. A partire dalle elezioni europee e dal semestre di presidenza del Consiglio dell’Unione –  luglio-dicembre 2014 – dobbiamo costruire un’Europa solidale, più democratica, fondata sul diritto ad un lavoro dignitoso per tutti. Con questa proposta politica i Socialisti europei sono in campo sostenendo la candidatura di Martin Schulz alla guida della commissione europea.