”Mettere in guardia sui rischi di contribuire alla resurrezione politica di Berlusconi, con un asse preferenziale con Forza Italia, e’ giusto; sollevare riserve profonde su un eventuale premio di maggioranza eccessivo e assegnato al primo turno, senza prevedere una soglia almeno del 40% da superare, e’ piu’ che fondato. Sbaglierebbe invece la minoranza interna al Pd se facesse coincidere la sua iniziativa con la difesa a oltranza del sistema delle preferenze”.
Lo afferma il senatore del Pd Vannino Chiti, che spiega cosi’ la sua posizione: ”non solo la Corte Costituzionale nelle sue motivazioni ammette collegi uninominali o liste corte di collegio, ma basta guardare alle grandi democrazie europee per vedere che il sistema delle preferenze non esiste. E’ scarsamente compatibile con la democrazia dell’alternanza e in Italia, per la crisi dei partiti, potrebbe aggravare la decadenza morale della politica e peggiorare la selezione delle classi dirigenti. E’ bene concentrarsi piuttosto – conclude Chiti – sugli aspetti da migliorare e impegnarsi per garantire che sulle riforme e la legge elettorale ci sia un ampliamento delle convergenze e non una rottura della maggioranza di governo”.