”Il Parlamento italiano ha dimostrato concretamente, con il rapido iter della ratifica dell’accordo di adesione, di voler consentire che la Croazia diventasse il 28° Stato dell’Unione Europea, cosi’ come e’ avvenuto lo scorso 1 luglio”.
Lo ha detto il presidente della commissione Politiche dell’Unione europea del Senato, Vannino Chiti, aprendo l’incontro dei parlamentari delle commissioni affari esteri ed europei di Camera e Senato con il presidente della Repubblica della Croazia Ivo Josipović.

”Non si deve dimenticare – ha aggiunto Chiti – cosa l’Unione Europea rappresenti per i nostri popoli. Dobbiamo cambiare le politiche europee, ma per farlo ci vuole piu’, non meno Europa. Nei prossimi dieci anni dobbiamo realizzare gli Stati Uniti d’Europa, una grande democrazia sovranazionale responsabile della politica estera, della sicurezza, delle scelte macro economiche. L’alternativa, per tutte le nazioni, sarebbe il declino: nessun paese  europeo da solo avrebbe nel mondo, nel 2030, il peso che ha oggi.

Italia e Croazia si affacciano sullo stesso mare interno, l’Adriatico, che e’ parte del Mediterraneo, uno specchio d’acqua che registra il fenomeno drammatico dei profughi provenienti dai paesi della riva sud, sconvolti da guerre e poverta’. Italia e Croazia – ha concluso Chiti – devono impegnarsi nell’U.E. perche’ vi siano politiche condivise, fondate su solidarieta’ e accoglienza, e perche’ il Mediterraneo diventi un’area di pace, stabilita’, scambi economici e culturali”.