Le sorti del governo Letta non possono essere condizionate dalle vicende giudiziarie di Berlusconi. Il governo, sostenuto da un “accordo eccezionale” tra partiti avversari, è nato per affrontare due impegni: le emergenze economico-sociali; le riforme della Costituzione e la legge elettorale di cui l’Italia ha bisogno. È un percorso che può essere portato a termine in 18 mesi. Concluso il lavoro, le Camere potranno essere sciolte. Le elezioni si svolgerebbero con nuove regole e nuovi assetti istituzionali. La democrazia dell’alternanza potrebbe affermarsi, ponendo fine a quella contrapposizione continua che ci accompagna da vent’anni.
Quello che non possiamo accettare è un progressivo logoramento del governo ad opera della destra. L’Italia non può essere data in ostaggio a nessuno, né a un partito né ad una persona.
In questi giorni la Banca d’Italia e il ministero dell’Economia hanno ribadito che dagli indicatori economici giungono i primi, timidi, segnali di ripresa. Se vogliamo cogliere l’opportunità di agganciare la fase positiva dell’economia internazionale, dobbiamo muoverci tutti con senso di responsabilità. A settembre Governo e Parlamento dovranno affrontare il passaggio decisivo della legge di Stabilità. Avremo la possibilità di indirizzare le risorse verso l’occupazione, lo sviluppo e l’innovazione, il sostegno al potere d’acquisto delle famiglie a reddito medio-basso e dei pensionati. Sono stati stanziati circa 65 miliardi per pagare alle imprese i debiti alla pubblica amministrazione: dobbiamo controllarne e accelerarne l’erogazione. Senza un governo la legge di Stabilità sarà dettata dall’Europa secondo criteri esclusivamente contabili.

Nei prossimi mesi il governo dovrà varare anche nuove misure per tutelare gli esodati: nessuno di loro dovrà essere lasciato senza un reddito.
Il Pd, dopo i risultati delle elezioni, ha fatto l’unica scelta possibile per dare al paese un governo e rispondere alla crisi che da più di 5 anni colpisce i cittadini. Se il Pdl, per le vicende giudiziarie di Berlusconi, decidesse di rendere impossibile l’attività del governo, se ne assumerebbe la responsabilità. Noi avremmo in ogni caso almeno un dovere: evitare che si torni al voto col porcellum.
PS: A tutti gli amici del blog auguro di trascorrere giorni sereni durante la pausa di agosto. Ci ritroviamo i primi di settembre, alla ripresa dei lavori parlamentari.