La richiesta di una moratoria sui temi etici avanzata da alcuni esponenti del Pdl, e criticata da altri colleghi dello stesso partito, era sbagliata e basata su un presupposto non condivisibile. Secondo quella tesi, in una fase delicata dal punto di vista politico e sociale, con una maggioranza inedita chiamata ad affrontare le emergenze economiche, sarebbe opportuno accantonare i temi su cui destra e sinistra possono dividersi. È un errore: occorre tenere distinta l’attività del governo e della maggioranza che lo sostiene sulla base di un programma concordato, dall’iniziativa in Parlamento e nel paese su altre questioni che caratterizzano valori e priorità di ogni partito. Le larghe intese, oggi necessarie, non sono una regola per la vita delle istituzioni democratiche né reggerebbero se fossero interpretate come una camicia di forza. Il Parlamento ha il diritto/dovere di esaminare i provvedimenti – di iniziativa dei deputati e dei senatori – che si occupano di diritti civili. In questi casi possono anche formarsi convergenze diverse o più ampie da quella che sostiene il governo senza che questo metta a rischio la sua stabilità.

In materia di diritti civili l’Italia ha una legislazione arretrata. Il Pd non può rinunciare a condurre un’azione forte ed una battaglia culturale e politica dal momento che nessuna forza può dirsi progressista se nella sua iniziativa non sono presenti e uniti diritti civili e sociali.
Vi è poi in settori del Pdl una tendenza ad ampliare il campo delle materie eticamente sensibili. Non lo è certamente il reato di omofobia, che – concluso l’esame in commissione – la Camera sta introducendo positivamente nella legislazione del nostro Paese: è giusto prevedere pene severe per chi si macchi di queste forme di intolleranza incompatibili con la convivenza civile in un paese democratico. Rientrano nel campo della bioetica, su cui la politica è chiamata a interventi un tempo riservati alla sfera dei rapporti privati, il testamento biologico, l’aborto o la fecondazione assistita. Non lo è certo, ancora per fare un esempio su un tema molto sentito, la legislazione sulle coppie di fatto, né quella sull’omofobia.
Esitazioni o paralisi fondate su motivazioni ideologiche non sono ammissibili: dobbiamo portare l’Italia verso i più progrediti livelli di civiltà europei.