”Bisogna togliere dallo statuto l’automaticita’ tra il ruolo di segretario e quello di candidato premier. Oggi servono un segretario e gruppi dirigenti per il Pd. Alcuni mesi prima del voto, per scegliere il candidato premier, dovranno tenersi primarie aperte, come abbiamo fatto in occasione delle ultime elezioni. Sembra un aspetto tecnico, invece e’ un tema politico: esprime l’idea che si ha del partito, l’ambizione che si nutre per il suo futuro. In un partito vero si puo’ stare anche essendo minoranza. Un non partito non serve all’Italia e meno che mai a chi voglia riformare la societa’ ”.
Lo scrive nel suo blog settimanale il senatore del Pd Vannino Chiti, presidente della commissione Politiche dell’Unione Europea.
Secondo Chiti, ”il percorso di avvicinamento al congresso non deve prendere una piega sbagliata. Questo importante appuntamento sia l’occasione per dar vita ad un dibattito serio sui valori e le regole condivise per un partito che voglia rappresentare una sinistra riformista e plurale, in grado di cogliere i bisogni della societa’, i fermenti che in essa si generano e proporre soluzioni innovative e partecipate”.
”Chi guarda a noi – conclude Chiti – chiede un progetto per il futuro dell’Italia: una societa’ con al centro la dignita’ della persona, il diritto al lavoro, l’uguaglianza, lo sviluppo sostenibile, una nuova cittadinanza che ci liberi dallo ius sanguinis”.