Dalle elezioni comunali emerge, ancora una volta, come il primo partito sia quello dell’astensione. Rispetto a 5 anni fa, gli elettori sono diminuiti del 15%. A Roma il calo sfiora il 21%: un cittadino su due ha deciso di non andare a votare. Dopo i dati delle regionali siciliane e delle politiche, un nuovo campanello d’allarme che testimonia quanto sia ampia la distanza che separa i cittadini dalla politica e dalle istituzioni.
Il Pd, questa volta, ha retto meglio all’urto del non voto, dimostrando un forte radicamento nel paese. Il centrosinistra è avanti in tutti i 16 capoluoghi di provincia, a Roma Marino ha conseguito 12 punti in più di Alemanno. Le candidature credibili vengono premiate dagli elettori: adesso bisogna impegnarsi per vincere i ballottaggi. Niente è scontato. È necessario che i partiti cambino, si rinnovino, ricostruiscano un rapporto con i cittadini. I primi atti del governo Letta vanno nella giusta direzione: sono state assunte decisioni importanti per le famiglie, i lavoratori e le imprese. Bisogna proseguire su questa strada per rilanciare l’occupazione, dare avvio a uno sviluppo sostenibile, sostenere il potere d’acquisto di chi ha pagato il prezzo più alto della crisi. Allo stesso tempo, è indispensabile varare, senza ulteriori passi falsi, le riforme necessarie per rendere le nostre istituzioni più efficienti e sobrie, in grado di dare a i cittadini quelle risposte troppo spesso mancate. In questi giorni, con il voto della Camera e del Senato su una mozione di indirizzo, parte il percorso che dovrà portare all’ammodernamento della seconda parte della Costituzione e alla approvazione di una nuova legge elettorale.

Bisogna ridurre il numero di deputati e senatori, differenziare i compiti di Camera e Senato, così da restituire al Parlamento il ruolo centrale voluto dalla Costituzione e dare equilibrio ad un assetto istituzionale orientato da un federalismo cooperativo. Occorre soprattutto scegliere tra governo parlamentare forte e semipresidenzialismo. È urgente approvare una nuova legge elettorale per spazzare via il porcellum. Perché non si determini ancora una volta un buco nell’acqua saranno indispensabili serietà e dialogo tra tutte le forze politiche presenti in Parlamento, non solo quelle che sostengono il governo. Sarà un banco di prova anche per forze come il M5S che devono dimostrare di saper andare oltre la sterile protesta per contribuire a dar vita ad un’Italia migliore.