“Ogni persona, ovunque viva, qualunque sia il colore della sua pelle o il suo credo, rappresenta il soggetto, il riferimento centrale e non l’oggetto, nella vita della societa’, nell’economia, nella scienza, nella politica e anche nella religione. Per chi crede, la sua centralita’ e’ voluta da Dio; per gli altri e’ connessa alla sua intrinseca dignita’ ”.
Cosi’ il vice presidente del Senato Vannino Chiti che oggi discute dei temi legati al suo libro “Religioni e Politica nel mondo globale. Le ragioni di un dialogo” presso la Parrocchia San Giuseppe a Corsalone di Bibbiena (Arezzo) insieme a don Francesco Capolupo.
“La politica da sola – sottolinea il vice presidente Chiti – non e’ in grado di promuovere quella rivoluzione culturale ed economica, che sappia diminuire le distanze tra i piu’ ricchi e i piu’ poveri. E non e’ capace di avviare uno sviluppo in grado di far vivere la solidarieta’ come riconoscimento della centralita’ di ogni persona, oggi e per le generazioni del futuro, assumendo al tempo stesso a criterio guida irrevocabile la salvaguardia del pianeta. Le religioni sono capaci di parlare alla coscienza delle persone. Un nuovo umanesimo puo’ essere costruito solo attraverso un dialogo e un incontro tra credenti e diversamente credenti: devono essere abbattuti, non creati, muri e divisioni”.