”A giugno scadono gli ammortizzatori sociali: migliaia di lavoratori oggi in cassa integrazione rischiano il licenziamento. A luglio, se non ci saranno interventi adeguati, aumentera’ l’Iva, colpendo ancor piu’ consumi, reddito delle famiglie, produzione e commercio. E’ ancora aperta la questione dei cosiddetti ‘esodati’. Le imprese hanno crediti attorno a 90 miliardi di euro con la Pubblica Amministrazione: e’ necessario liquidare almeno i debiti che risalgono a oltre un anno fa. I cittadini con pensioni medio-basse o le famiglie con un solo reddito e bambini in eta’ scolastica, subiscono il peso di un’Imu sulla prima casa: e’ necessario alzare l’aliquota esente. I comuni, anche con bilanci attivi, sono alla paralisi: non possono utilizzare neanche parte dell’avanzo di amministrazione. Cosi’ e’ mortificata la possibilita’ di creare lavoro e dare risposte utili alle comunita’ locali”.
Lo afferma il vice presidente del Senato Vannino Chiti.
”Questi – aggiunge Chiti – sono temi concreti e urgenti, all’interno di punti programmatici indicati da Bersani. E’ possibile che questi interventi siano alla portata di un governo tecnico? E’ pensabile che un tale governo possa affrontare il tema di un riequilibrio delle disuguaglianze e l’attuazione di politiche orientate alla giustizia sociale? A me non sembra. E’ necessario che su questo assumano le loro responsabilita’ i gruppi presenti in Parlamento e ogni singolo parlamentare. Mi auguro che la direzione del Pd domani, in modo unitario, assuma quelle impostazioni e promuova nei prossimi 10 giorni, in tutto il paese, iniziative di incontro con i cittadini, i giovani, il mondo del lavoro dipendente, autonomo e imprenditoriale. Gli eletti devono impegnarsi in prima persona in questi confronti: le azioni in Parlamento sono doverose e necessarie ma dobbiamo al tempo stesso far sentire ai cittadini che al centro della nostra proposta non sono i nostri interessi ma le priorita’ del Paese”.