Le elezioni non sono andate come speravamo. Il centrosinistra non ha ottenuto la vittoria netta, necessaria per dare al paese un governo stabile. Occorre un’ analisi seria di questo risultato, ma sarebbe un errore farlo in modo superficiale, sull’onda dell’emotività. La priorità, ora, è quella di assicurare il governo al paese. L’Italia vive una crisi economica e sociale drammatica: non possiamo permetterci una lunga paralisi, né di tornare a votare fra quattro mesi. Per ogni partito presente in parlamento è il momento della chiarezza e della responsabilità.
Il centrosinistra è la coalizione che ha avuto più voti: ha il dovere di provare a formare un governo, senza sconti al ribasso o soluzioni confuse, che rafforzerebbero la sfiducia verso la politica. Se Pier Luigi Bersani avrà l’incarico di formare un nuovo governo, si presenterà alle Camere con un  programma fondato su pochi punti: riforma delle istituzioni e della politica, approvando prima possibile una nuova legge elettorale, che cancelli il porcellum e lo sostituisca con il sistema maggioritario a doppio turno di collegio, riducendo il numero dei parlamentari ed equiparando la loro indennità a quella dei sindaci delle grandi città; leggi anticorruzione e sul conflitto d’interessi; difesa dei ceti più deboli; politiche per lo sviluppo e l’occupazione.

Si dovrà verificare l’atteggiamento di ogni forza politico-parlamentare, così che siano trasparenti di fronte ai cittadini l’atteggiamento e le scelte di ognuno. Dovrà essere chiaro se si antepongono gli interessi di parte al bene dell’Italia o se invece ci si assume la responsabilità di far nascere un governo serio e stabile, all’altezza delle sfide che abbiamo di fronte.
Il Movimento 5 Stelle, che ha avuto un successo elettorale oltre le previsioni, nei prossimi giorni verrà messo alla prova: di fronte ai problemi degli italiani dovrà decidere se continuare in atteggiamenti da propaganda elettorale e di parte, oppure farsi carico della loro soluzione. L’esito delle urne dimostra in maniera inequivocabile che Grillo e i suoi hanno saputo più di tutti intercettare il malessere diffuso nel paese, un sentimento di sfiducia verso le stesse istituzioni. Adesso che sono stati eletti in Parlamento devono mostrarsi capaci di trasformare la protesta in proposta di cambiamento e di governo. Vedremo se ne saranno capaci. Noi non abbiamo pregiudiziali nei confronti dei gruppi presenti in Parlamento. Lo richiede la democrazia, non solo le sfide che l’Italia ha di fronte.