Tenuti insieme solo da interessi di potere, ricatti reciproci e propaganda

“Pdl e Lega, dopo avere, con una maggioranza mai vista in Parlamento, portato l’Italia ad un passo dal baratro, si ripresentano spensieratamente unite, per proporre agli italiani il brivido di un’altra avventura disastrosa. Qualcosa pero’ scricchiola: non si fidano l’uno dell’altra ne’ bastano piu’ i contratti dal notaio. Cosi’ Berlusconi avverte: se ci saranno scherzi nell’alleanza, faro’ saltare le due Regioni del nord a guida leghista. La terza e’ una minaccia al vento: la Lombardia non ci sara’. Il Piemonte traballa di per se’ stesso”.
Cosi’ Vannino Chiti vice presidente del Senato e candidato nelle liste del Pd in Piemonte che oggi partecipa ad una serie di iniziative nella provincia di Asti.
“Resta il sapore di una coalizione tenuta insieme da interessi di potere, ricatti reciproci e propaganda: altro che federalismo! Del resto – sottolinea Chiti – non si sono messi d’accordo neanche sul candidato premier: Berlusconi? Alfano? Tremonti? Meno male per gli italiani che questa volta non tocchera’ a Pdl e Lega eleggerlo”.