Berlusconi e il Pdl hanno sfiduciato il governo Monti: un atto di irresponsabilità nei confronti dell’Italia, mosso da interessi di fazione, senza alcuna preoccupazione per il futuro.
L’Italia vive una difficile fase di transizione. La crisi economica e il necessario risanamento finanziario – realizzato con provvedimenti che non sempre il Pd ha pienamente condiviso – hanno acuito le difficoltà di milioni di persone.
Da un anno il nostro paese – dopo i disastri politici, economici e finanziari dei governi Berlusconi-Bossi-Tremonti – sta facendo un grande sforzo per recuperare credibilità agli occhi del mondo. Bisogna impedire che tutto sia reso vano. Le dimissioni annunciate dal presidente Monti sono un gesto di responsabilità istituzionale: testimoniano una ben diversa concezione del proprio ruolo e del servizio reso al paese. Per colpa della destra la legislatura, viene fatta precipitare in una crisi che impedirà l’approvazione di provvedimenti importanti.
Ad esempio, svanisce la possibilità di approvare una nuova legge elettorale. Ora si eviti, anche da parte dei media, di mettere genericamente sotto accusa la politica o il Parlamento: le responsabilità sono chiare e visibili. Pdl e vecchi alleati hanno operato dopo le elezioni amministrative, per affossare la riforma delle istituzioni e per dar vita ad una legge elettorale peggiore addirittura del porcellum e di quella in vigore in Grecia. L’obiettivo era quello di determinare l’ingovernabilità dell’Italia.

Ora, approvate la legge di stabilità e quella di bilancio, bisogna andare a votare il prima possibile. La reazione negativa dei mercati finanziari dimostra che la paralisi e l’incertezza esporrebbero l’Italia ai colpi della speculazione.
C’è bisogno di una maggioranza ampia, di un governo stabile, fondato sull’alleanza del centrosinistra con l’area moderata, riformista ed europea.
Gli italiani hanno tutti gli elementi per valutare le responsabilità di Pdl e Lega, di Berlusconi, Bossi e Tremonti, così come le proposte in campo per la prossima legislatura. Sotto gli occhi il fallimento della destra italiana, incapace di essere europeista, addirittura di dar vita ad un partito non “padronale”. All’ordine del giorno vi è la ricostruzione del paese: il Pd ha il dovere di assumerne la direzione.