Il tasso di disoccupazione ha raggiunto l’11,1%, quasi 3 milioni di italiani sono senza lavoro. Tra i giovani che hanno meno di 25 anni il 36,5% non ha un’occupazione: siamo ben al di sopra della media europea.  È un furto di futuro. Secondo le previsioni nel 2013 questi dati sarebbero addirittura destinati a peggiorare.
È chiaro ormai in tutta Europa che il risanamento finanziario è necessario, ma non basta. Non può essere separato dal diritto al lavoro, dalla centralità dell’istruzione e della ricerca, da uno sviluppo di qualità ambientale e sociale. Economia verde, innovazione tecnologica, ricerca, formazione permanente sono campi verso cui indirizzare le politiche pubbliche: rinunciarvi significherebbe colpire al cuore solidarietà e inclusione.
Da domenica scorsa Pier Luigi Bersani – attraverso una grande legittimazione popolare – è il candidato premier del centrosinistra. Dai contenuti della campagna per le primarie e dalla Carta d’intenti della coalizione è emerso chiaramente che il prossimo governo dovrà occuparsi innanzi tutto del diritto al lavoro, di sviluppo sostenibile, di riforma del welfare, del potere d’acquisto dei cittadini. Bersani ha anche annunciato l’apertura di un confronto con gli altri leader progressisti europei: la stessa Unione Europea dovrà imboccare strade diverse.
La modernizzazione delle grandi infrastrutture e della rete dei trasporti, le energie – quelle rinnovabili in primo luogo -, la formazione devono essere sottratti ai vincoli finanziari del Patto di Stabilità europeo.
In Italia, il Pd propone di liberare i comuni con i bilanci in ordine dai vincoli del Patto di Stabilità interno, così da consentire loro di mettere in campo investimenti per il territorio. Infine, bisogna ridurre la pressione fiscale per le imprese e i redditi medio-bassi dei lavoratori e dei pensionati, varando misure ancora più efficaci contro l’evasione fiscale e introducendo una imposta stabile sui grandi patrimoni immobiliari.
Dopo la fase del governo tecnico, la politica è chiamata ad assumersi la responsabilità del rilancio del nostro Paese. Il centrosinistra è in grado di dare agli italiani speranza e voglia di costruire un futuro migliore, senza inventare favole, ma con la responsabilità, l’ambizione di un grande progetto, la serietà dell’impegno.