”L’onorevole Alfano avanza la richiesta dell’election day motivandola con un appello al risparmio di cento milioni di euro e al bene del paese rispetto alla crisi che lo colpisce. Ritengo, quando sia possibile, che l’election day sia auspicabile. In questo caso pero’ da un lato ci sono tre Regioni di fatto bloccate e incapaci di agire nell’interesse dei loro cittadini e con il rischio di perdere importanti finanziamenti europei. E’ un prezzo che non ci possiamo permettere. Dall’altro e’ ancora in corso il confronto al Senato sulla legge elettorale e alcuni partiti – Pdl in testa – pretendono una legge peggiore di quella greca, cosi’ da impedire ai cittadini di determinare con il loro voto la possibilita’ di maggioranze e di governi stabili”.
Lo afferma il vice presidente del Senato Vannino Chiti.
”In realta’ – aggiunge Chiti – cio’ che muove l’onorevole Alfano e’ un interesse di parte, il timore di ripetute sconfitte: posto cosi’ e’ comprensibile e dal suo punto di vista legittimo. Cio’ che e’ davvero cinico e’ presentare questa richiesta rivestendola di una sorta di istanza quasi morale a beneficio del paese: Alfano si dimentica che, lui ministro, il governo Berlusconi-Bossi-Tremonti nego’ ripetutamente l’election day in occasione di referendum quali quello del 2011 sul nucleare e l’acqua pubblica e quello del 2009 sulla legge elettorale. Forse in quegli anni non c’era la crisi? certo i governi di destra la sottovalutarono portando l’Italia sull’orlo del baratro, ma per i cittadini la crisi c’era e l’euro valeva quanto oggi”.