Anche quest’anno assistiamo ad una sorta di tragico rituale: con l’arrivo delle grandi piogge l’Italia è costretta ad affrontare continue emergenze e a constatare che il maltempo può provocare gravi distruzioni. In questi giorni nel centro nord gli allagamenti e gli straripamenti dei corsi d’acqua stanno mettendo in ginocchio diversi territori, in particolare in Umbria e Toscana. In provincia di Grosseto quattro persone hanno perso la vita: tre erano operai dell’Enel, morti perché un ponte sul fiume Albegna è crollato. Una donna è in gravi condizioni.
Questi fenomeni non sono frutto del caso, ma il risultato dei cattivi comportamenti dell’uomo e di una gestione del territorio superficiale e in alcuni casi irresponsabile. Decenni di costruzioni senza regole, di abbandono delle montagne, di non cura del corso dei fiumi, di cementificazione dei fossi, di scarsa manutenzione, hanno fatto esplodere la rete idrogeologica e espongono milioni di persone a rischi per la loro stessa sopravvivenza.
Ai comportamenti sbagliati e alla fragilità naturale del nostro territorio si aggiungono i mutamenti climatici che hanno prodotto un intensificarsi della portata e della forza delle precipitazioni.
Negli ultimi 10 anni l’Italia ha registrato circa 400 vittime per cause legate a frane e alluvioni. Il dissesto idrogeologico nel nostro paese ha provocato una spesa di circa 40 miliardi di euro.
Ha fatto bene il ministro Clini a ribadire quanto noi del Partito democratico sosteniamo da tempo: l’Unione Europea deve escludere dal patto di stabilità gli interventi per la messa in sicurezza del territorio. Altrimenti, di fatto, si impedisce la prevenzione.
Occorre un piano nazionale – con risorse pluriennali nel bilancio dello Stato, delle Regioni e dei Comuni – per contrastate il dissesto idrogeologico, così come il varo di  interventi per incentivare la ristrutturazione delle case secondo norme antisismiche. Oltre tutto sono anche un volano per creare lavoro e crescita sostenibile. Il nuovo sviluppo deve essere fondato sul rispetto del pianeta che ci ospita e della dignità di ogni persona, su un positivo rapporto tra uomo, imprese e territorio, sulla conservazione delle risorse naturali per le generazioni che verranno dopo di noi, sulla assicurazione delle stesse opportunità di vita per tutti i cittadini.