Il testo base di riforma della legge elettorale adottato dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato presenta alcune serie contraddizioni. Per capirci, si rischia di importare in Italia la precarietà della Grecia e non la stabilità delle principali democrazie europee. La responsabilità principale è di Pdl, Lega e cosiddetto Terzo Polo, che hanno votato a favore. Nel Disegno di legge si prevedono: il ritorno al proporzionale, il ripristino delle preferenze e un terzo degli eletti con liste bloccate. Se l’impianto rimanesse questo, si tratterebbe di una vera e propria restaurazione, un ritorno alla ‘Prima Repubblica’, in barba agli annunci e agli impegni assunti con i cittadini che chiedono un rinnovamento vero. Un sistema del tutto proporzionale facilita la frammentazione e rinvia a dopo il voto la scelta delle maggioranze di governo: sarebbe una rendita di posizione incoerente con il modo di funzionare delle democrazie moderne e soprattutto con il diritto dei cittadini di contribuire a decidere chi dovrà governare l’Italia. Resta anche una doppia soglia di sbarramento per accedere alla ripartizione dei seggi: 5% nazionale, 4% se si fa parte di una coalizione. Lo stesso premio di maggioranza del 12,5% per la coalizione più votata, non garantisce né che la sera delle elezioni si sappia con chiarezza chi governerà l’Italia né che avremo governi stabili. Si continua con soglie “variegate” e premi di coalizione a incentivare intese elettorali, con il rischio che, come in passato, non diano vita a vere alleanze di governo. Errare è umano, non perseverare…

Il meccanismo delle preferenze spianerà la strada a spese enormi, e a condotte ai limiti se non oltre la legalità, mentre vi è bisogno di sobrietà. La corsa al singolo voto e la concorrenza sfrenata tra candidati dello stesso partito, sono la causa di tanti fenomeni di malcostume: abbiamo sotto gli occhi gli avvilenti scandali del Lazio e della Lombardia, tanto per citare gli esempi più recenti. Quella dei collegi uninominali è la via maestra per assicurare trasparenza e un collegamento tra eletti ed elettori. Così avviene nella gran parte dei paesi europei. Dobbiamo approvare una legge che sia in grado di rappresentare un significativo passo in avanti rispetto al porcellum. Sarebbe grave non riuscire a mantenere l’impegno assunto con i cittadini per varare una legge che assicuri loro di scegliere i propri rappresentanti in Parlamento e di contribuire a decidere le maggioranze di governo.