Cauto ottimismo, siamo in ‘zona Cesarini’  ma legge si fara’

“Un proporzionale puro con le preferenze, figuriamoci un proporzionale con le liste bloccate, sarebbe un ritorno a prima del ’92, sarebbe una restaurazione e non un rinnovamento. L’Italia non ha bisogno di questo”. Lo sostiene il vice presidente del Senato, Vannino Chiti, ai microfoni di Radio Radicale. Dopo la conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama che ha definito l’iter che dovra’ seguire la legge, Chiti mostra un moderato ottimismo anche se non nasconde dei timori. “Penso che vareremo la legge elettorale. Sono preoccupato ma credo che ci riusciremo perche’ prendo per buone le dichiarazioni di tutti i gruppi che dicono che l’attuale legge, quella che si chiama ‘porcellum’ dovra’ essere abolita”. In effetti, puntualizza il senatore Pd , “siamo vicini alla ‘zona Cesarini’ e il ‘porcellum’  va superato con una buona legge non con una cattiva legge”. Insomma, insiste Chiti,  “dobbiamo evitare una ‘legge arlecchino’. Oltre che non corrispondere alle aspettative dei cittadini sarebbe un obbrobrio che non ci possiamo permettere. Stamattina nella conferenza dei capigruppo c’e’ stato un impegno che va in una direzione diversa. Io rimango fermo nella convinzione che i cittadini italiani non ci chiedano uno scambio, non chiedono di avere il potere di eleggere i propri rappresentanti in Parlamento e di perdere quello di contribuire a scegliere le maggioranze di governo. Chiedono di avere entrambi questi poteri. Se invece si fa una legge che dopo che si sono chiuse le urne non si sapra’ chi ha vinto e chi ha perso, quale coalizione governera’ e quale no, questa non sarebbe una buona legge: non e’ quella che i cittadini italiani si attendono e non e’ neppure quello che si aspetta l’Europa. Perche’ – conclude Chiti – anche l’Europa vuole, per affrontare le sfide della crisi, del debito, del rilancio dello sviluppo che si abbia con le elezioni la certezza di una maggioranza e di un governo”.