(Agi) – Firenze – “Un governo viene diretto da chi e’ designato dal partito piu’ grande di una coalizione. Chiunque sia, Vendola, Spini o Tabacci, a prescindere dalle caratteristiche personali o dal merito del loro contributo, ma si puo’ veramente pensare di dirigere un governo avendo alle spalle un partito che non raggiunge l’uno per cento? Non esiste”. Lo ha detto il vicepresidente del Senato Vannino Chiti, parlando a Firenze a margine della presentazione di un libro.
“Le primarie giuste – ha proseguito Chiti – sono quelle che, imparando da noi, hanno poi sistemato in Francia, ovvero quelle di un partito a cui partecipano gli elettori di quella coalizione, in modo aperto, che poi designano un suo candidato per guidare il governo. Dopodiche’, in questa situazione siamo sette, otto, nove e speriamo che qualcuno si dia una regolata perche’ altrimenti si rischia di ridicolizzarle e non farle capire piu’ neanche ai cittadini”.
“Alle primarie – ha poi aggiunto Chiti – sarebbe giusto che partecipassero gli iscritti a chi si ritrova in una coalizione o quelli che sono in un albo, un’anagrafe o un’associazione che fa riferimento a quella coalizione. Poi, se nessuno supera il cinquanta piu’ uno dei voti, e’ giusto che dopo una settimana ci sia il ballottaggio tra i primi due”.
Poi, a propostito dei commenti di Berlusconi su Renzi, Chiti ha aggiunto: “Penso che le incursioni di campo come quella di Berlusconi facciano parte di un gioco della politica di cui la gente e’ stanca. La gente – ha concluso – valutera’ se le proposte di programma di Renzi sono di sinistra o di destra sulla base delle proposte e non dei giudizi di Berlusconi”.