“Sulla legge elettorale c’e’ un problema che riguarda i partiti: bisogna seriamente impegnarsi per cambiare il ‘porcellum’. Noi abbiamo rinunciato ad alcune nostre impostazioni. Volevamo il doppio turno con i collegi uninominali. Non rinunciamo a due aspetti: che subito dopo la fine delle elezioni si sappia chi ha vinto e quindi chi sara’ il primo ministro e che i cittadini scelgano i propri rappresentanti in Parlamento. E’ possibile con i collegi: non siamo d’accordo e non cediamo sulle preferenze, una eccezione in Europa”.
Cosi Vannino Chiti, vice presidente del Senato, ospite oggi a Uno Mattina Estate.
“Il semipresidenzialismo – prosegue Chiti – non e’ un colpo di stato. Ma non si puo’ fare sulla testa degli italiani e in tre mesi, perche’ andrebbe riscritta una parte importante della Costituzione. Al Senato Pdl e Lega hanno ricostituito un’alleanza che non ha fatto bene all’Italia, buttando a mare una riforma gia’ votata in commissione Affari Costituzionali che prevedeva una riduzione di circa il 20% del numero dei parlamentari, un inizio di differenziazione di ruoli delle Camere e il rafforzamento del governo parlamentare.
Non si puo’ andare avanti a lungo con una doppia maggioranza: rischia lo stesso governo.
Ora l’unica cosa seria e possibile e’ approvare la nuova legge elettorale”.