“Sono trascorsi vent’anni dalla vile uccisione di Paolo Borsellino, magistrato in prima linea nella lotta alla mafia. In questo giorno il mio pensiero va a Rita, a tutta la famiglia Borsellino e ai familiari di Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Cosina, Claudio Traina, i componenti della scorta che caddero vittime della barbarie di quell’attentato”.
Cosi’ il vice presidente del Senato Vannino Chiti.
“La strage di via D’Amelio giunse 57 giorni dopo l’uccisione del giudice Falcone e pochi mesi prima delle bombe del ’93. In quella pagina torbida della nostra storia venne sferrato un durissimo attacco – ancora una volta di stampo criminale e terroristico – alle istituzioni democratiche e alla nostra societa’. E’ necessario ricordare questi fatti perche’ non si perda la memoria e l’esempio di quanti si sono sacrificati per la legalita’ e la Costituzione.
La lotta alla mafia ha bisogno di una legislazione costantemente al passo con le evoluzioni degli affari criminali; di una azione di contrasto e repressione che veda unite le forze dello Stato; ma anche di una cultura della legalita’ diffusa e di una societa’ che assicuri a tutti il diritto al lavoro e una qualita’ della vita dignitosa. La criminalita’ organizzata prolifera laddove si creano i vuoti lasciati dallo Stato e dal disagio sociale. E’ compito della politica dare risposte ai bisogni dei cittadini, assumendo un profilo alto nelle proposte e sobrieta’ e rigore nei comportamenti; dando sempre un sostegno alle associazioni che si battono per l’affermazione della legalita’ e della giustizia”.