In Italia il 5,2% delle famiglie (quasi 3 milioni e mezzo) vive in condizioni di povertà assoluta; l’11,1% di esse (più di 8 milioni) è relativamente povero; il 7,6% è appena sopra la soglia della povertà. Di fatto, quasi un quarto delle famiglie italiane non gode di condizioni di vita dignitose. Inoltre, al Sud è povera quasi una famiglia su quattro. Tra queste, l’8% è costretta ad un tenore di vita non minimamente accettabile.
Sembrano cifre aride, come lo sono le statistiche, ma dietro ci sono persone, compresi bambini e anziani. L’Italia sta precipitando in una sorta di incubo, che pensavamo fosse ormai alle nostre spalle: una povertà diffusa. Aumentano le disuguaglianze sociali, le distanze tra chi ha di più e chi ha di meno. Cresce il tasso di disoccupazione, in particolare quella giovanile, e si riduce fortemente il potere d’acquisto anche dei ceti medi. Serve una svolta politica. Il governo Monti rappresenta una fase di transizione, necessaria per ridare credibilità internazionale al nostro paese e gestire un momento di emergenza economica e finanziaria. Ma con le elezioni del 2013 i cittadini italiani dovranno scegliere quale futuro vogliono per il Paese. Il Pd intende aprire una stagione nuova, alternativa al neo liberismo che ha imperato negli ultimi anni, portandoci alla situazione drammatica di oggi: equità, solidarietà, centralità del diritto al lavoro, inseparabilità dei doveri e dei diritti per ogni cittadino, sviluppo sostenibile, impegno per un’Europa federale e democratica.
Abbiamo bisogno di creare occupazione spostando il carico fiscale dal lavoro e dall’impresa alle rendite e ai grandi patrimoni; con una politica che incentivi l’innovazione, la riqualificazione del territorio, la modernizzazione delle infrastrutture, rendendo il nostro sistema di mobilità di persone e merci coerente con la priorità ambientale. L’economia e il mercato del lavoro devono essere più aperti ai giovani.
Ci attende una grande sfida da affrontare con impegno e serietà. Non c’è spazio per populismi o avventurismi: dobbiamo dare un senso e una prospettiva ai sacrifici che gli italiani stanno sopportando, anche per gli errori e l’immobilismo dei governi di destra di Berlusconi – Bossi – Tremonti.

un politico che dice la verita’ e parla delle condizioni del popolo, un politico che viene dalla trincea della regione, uno dei migliori presidenti della regione che l’ italia abbia mai avuto, che differenza con renzi e il segretario che pensano alle poltrone, un vannino chiti che sarebbe pure lui giusto per le primarie del pd.
Ma si continua ad aumentare le tasse. Non ci volevano i professori. La legge elettorale non viene fatta, il conflitto di interessi nemmeno, per tagliare il compenso ai parlamentari ci vuole il referendum, il vitalizio per chi si dovrebbe vergognare a prenderlo non viene toccato. Cosa deve pensare un cittadino onesto che ha la fortuna di lavorare e di “pagare” le tasse?