Il prossimo Consiglio Europeo può essere un momento di svolta. La crisi finanziaria, economica e sociale ha riproposto la necessità di una maggiore integrazione politica. È necessario che a Bruxelles i capi di Stato e di governo dell’Unione abbiano chiaro il pericolo che corriamo: un impoverimento generale, un ruolo marginale nello scenario mondiale. È il momento di scrivere un nuovo capitolo della storia del nostro Continente. Nel vertice bisogna concordare un percorso che nel medio periodo porti ad un rafforzamento delle istituzioni europee e alla loro democratizzazione: i cittadini chiedono giustamente di poter contare di più. L’Europa federale è la prospettiva irrinunciabile, se vogliamo assicurare un futuro di progresso alle nuove generazioni.
Ma servono anche provvedimenti che consentano di superare a breve la crisi che sta colpendo milioni di persone. Anche su questo ai leader europei si chiede un di più di coraggio e consapevolezza. Dobbiamo mettere al centro uno sviluppo nuovo e sostenibile. Il presidente francese, il socialista Hollande, ha proposto un piano per la crescita da circa 120 miliardi di euro che ha riscosso una ampia condivisione. È la strada da seguire.

Bisogna lanciare un grande piano di investimenti nelle infrastrutture intelligenti, fisiche e immateriali, nella green economy, nella ricerca. Per riuscirvi è necessario sottrarli ai vincoli del Patto di Stabilità europeo, potenziare la Banca Europea per gli Investimenti, approvare i project bond.
È positivo che al vertice di Roma tra Monti, Merkel, Hollande e Rajoy sia stato espresso un parere favorevole per la tassa sulle transazioni finanziarie.
Nel quadro di un percorso per l’integrazione politica e di controllo finanziario, è doveroso prevedere l’istituzione degli euro bond, per creare una garanzia unica sui debiti degli Stati e sottrarli alla speculazione dei mercati.

È in gioco il futuro di milioni di persone, non c’è posto per gli egoismi nazionali né per incertezze e ambiguità. Bisogna mettere in campo lo stesso coraggio che nel dopoguerra fece compiere i primi passi al sogno di un’Europa unita. Tocca a noi portare a compimento quel sogno.