“Se fossimo a meta’ legislatura sarebbe del tutto legittimo, anzi giusto, aprire una discussione sull’alternativa tra semi presidenzialismo o governo parlamentare del primo ministro”. Il vice presidente del Senato, Vannino Chiti, replica alle proposte emerse oggi dalla conferenza stampa di Silvio Berlusconi e Angelino Alfano. Ricorda il senatore Pd:   “un paio di anni fa avevo condiviso un’idea lanciata da Massimo D’Alema per un referendum tra i cittadini italiani, che decidesse preliminarmente sull’una o l’altra via da seguire. Ma la legislatura non e’ a meta’ bensi’ a pochi mesi dalla sua conclusione ed era stata concordata dal Pdl una bozza di riforme costituzionali – gia’ in sede di approvazione nella competente commissione del Senato – che prevede la riduzione del numero dei parlamentari, l’avvio del superamento del bicameralismo perfetto, il rafforzamento del governo parlamentare”. Ora, aggiunge Chiti, “dopo la sconfitta pesante alle recenti elezioni amministrative, Berlusconi e Alfano buttano tutto a monte: l’impressione che ho non e’ quella di una proposta reale, ma di uno scaraventare la palla in tribuna per non giocare la partita. In altre parole per non farne di niente. Basta a questo proposito avanzare alcune domande: ci sarebbero i tempi, non solo istituzionali ma politici, per cominciare oggi il percorso del semi presidenzialismo? Quali dovrebbero essere i poteri del presidente della Repubblica, come in Francia, oppure quelli attuali, semplicemente corredati da un’elezione diretta? Si ha un’idea concreta di quanto ci vorrebbe per approvare i soli decreti attuativi successivi alla riforma? Ancora: l’elezione del presidente, come in Francia, dovrebbe precedere le elezioni legislative, non seguirle, e la  legislatura – come ho detto – e’ al suo termine”. Insomma, conclude il vice presidente del Senato, “Pdl e Lega hanno consumato quattro anni della legislatura senza fare niente, neppure sulle riforme istituzionali: ora Berlusconi e Alfano sembra vogliano assumersi la responsabilita’ di vanificare anche un percorso gia’ costruito e condiviso di avvio di riforme costituzionali”.