”Sono trascorsi vent’anni dalla strage di Capaci ma e’ ancora vivo negli occhi di tutti il ricordo dell’atrocita’ dell’attentato in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e i tre agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro. Il mio pensiero commosso oggi va a loro e ai familiari”.
Lo afferma il vice presidente del Senato Vannino Chiti.
“In quel giorno – ricorda Chiti – e nei mesi successivi con la strage di via D’Amelio, l’assassinio del giudice Borsellino, e con gli attentati del ’93, veniva sferrato, con i metodi propri del terrorismo, un durissimo attacco alle istituzioni della democrazia e alla nostra societa’ “.
Per l’esponente del Pd “quella contro la criminalita’ organizzata e chiunque voglia minare i principi della legalita’ e della giustizia e’, oggi come ieri, una battaglia doverosa che possiamo vincere prendendo esempio dall’impegno del pool di Antonino Caponnetto, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Con competenza e dedizione seppero contribuire a infliggere duri colpi alle mafie e seppero trasmettere ai cittadini, soprattutto ai giovani, il senso di una lotta che ha bisogno del sostegno e dell’apporto di ognuno.
All’azione di indagine e repressione – conclude il vice presidente del Senato – devono continuare ad accompagnarsi la formazione, a partire dalle scuole, politiche che realizzino il diritto al lavoro e un welfare che dia uguaglianza di opportunita’ di vita: la criminalita’ mette le sue radici nei vuoti lasciati dalle istituzioni, dalla legalita’ e dalla giustizia”.