”L’uccisione di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse fu uno dei momenti piu’ tragici nella vita della nostra Repubblica. Un attacco al cuore della democrazia, da parte del terrorismo, che tuttavia segno’ l’inizio della sua sconfitta. Anche se certo, l’assassinio di Moro cambio’ la storia dell’Italia”.
Cosi’ il vice presidente del Senato Vannino Chiti nel 34/mo anniversario del ritrovamento del corpo del presidente della Democrazia Cristiana.
”Voglio oggi ricordare quello che Moro fu: uno statista di grande apertura e intelligenza, un uomo mite e di dialogo. Coraggioso e lungimirante, capace di guardare al futuro del Paese e di vederne quelle resistenze e chiusure che per lunghi anni hanno minato alla base le potenzialita’ di cui l’Italia e’ portatrice.
Allargare le basi della democrazia, lavorare alla attuazione di quei valori, che sono il fondamento della nostra Costituzione, furono i suoi obiettivi.
La sua figura – sottolinea il vice presidente Chiti – resta un punto di riferimento fondamentale: ci ricorda, nel mutare delle stagioni politiche, i valori irrinunciabili e permanenti della democrazia, della non violenza e del dialogo”.