Il vertice di martedì scorso tra il Presidente del Consiglio Monti e i leader dei partiti che sostengono autonomamente il governo si è chiuso con un accordo sulla necessità di interventi immediati per lo sviluppo. È un esito positivo, se seguiranno scelte concrete, perché questa è la priorità: non possiamo continuare ad affrontare il risanamento – seppur doveroso e necessario – solo con tagli alla spesa pubblica e soprattutto con un aumento delle tasse, assistendo passivi alle difficoltà crescenti, a volte drammatiche, di tanti italiani. Le misure varate finora dal governo sono state necessarie, buona parte di esse positive – anche se il Pd su alcuni aspetti aveva idee diverse – ma potranno portare effetti concreti solo nel medio o lungo periodo. È necessario invece da subito invertire, almeno parzialmente, la  congiuntura negativa rilanciando lo sviluppo e i consumi. È positivo che il governo voglia sbloccare, attraverso la collaborazione chiesta alle banche, parte del debito che la pubblica amministrazione ha con le imprese e che si punti a far concretamente partire le opere pubbliche già finanziate dal Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica. Trovo giusta anche la decisione del governo di annullare il cosiddetto ‘beauty contest’ e concedere le frequenze per il digitale terrestre attraverso un’asta pubblica: da lì arriveranno risorse preziose. Lo avevamo chiesto con forza, perché in una fase tanto difficile non si possono fare regalie o consentire privilegi, oltretutto in contrasto con le regole del mercato.

Non basta: bisogna consentire gli investimenti alle amministrazioni locali che hanno i conti in ordine, modificando il patto di stabilità. È un dovere ridurre la pressione fiscale sul lavoro dipendente e sulle imprese: non si tratta soltanto di equità ma di scelte per rilanciare lo sviluppo, che richiede una ripresa del mercato interno. La politica di contrasto all’evasione fiscale deve continuare con efficacia e determinazione così da restituire ai contribuenti onesti quanto sottratto alla collettività dagli evasori.

Uno sviluppo reale ha bisogno oggi di incamminarsi su strade nuove, quelle della sostenibilità, a partire dalla produzione di energia da fonti rinnovabili. La Green economy rappresenta per il nostro paese una formidabile occasione. L’economista americano Jeremy Rifkin, uno dei massimi esperti mondiali in materia di economia verde, sostiene che «l’Italia potrebbe essere per le rinnovabili quello che l’Arabia Saudita è stata per il petrolio». Proviamoci con serietà.