“Non possiamo affrontare la crisi soltanto con politiche di risanamento e di tagli alla spesa pubblica. Il rischio e’ l’impoverimento generalizzato in Europa”. Lo ha detto il vice presidente Chiti che, in rappresentanza del Senato, partecipa a Parigi alla riunione dell’Associazione dei Senati d’Europa.
”Nell’Europa a 27 – ha aggiunto Chiti – ci sono circa 23,8 milioni di disoccupati, una gran parte sono giovani; 79 milioni di persone vivono sotto la soglia di poverta’. Il 19% dei bambini e’ a rischio poverta’ “. Secondo Chiti si tratta di una “situazione drammatica, alla quale si deve rispondere puntando al raggiungimento degli obiettivi fissati dalla strategia Europa 2020: sviluppo sostenibile, inclusione sociale, mobilita’, flessibilita’ e nuove tutele all’interno del mercato del lavoro, investimenti nelle infrastrutture, nelle energie rinnovabili, nell’istruzione e nella ricerca”. A giudizio di Chiti “i Paesi che hanno i bilanci in attivo non devono rifugiarsi in una torre d’avorio. E’ importante stabilire che parte dei surplus sia investita per contribuire al rilancio dello sviluppo. Bisogna sottrarre gli investimenti pubblici in infrastrutture, trasporti, energia, formazione e ricerca dai vincoli del Patto di Stabilita’.
Su tutte queste scelte, i Parlamenti nazionali devono e possono avere un ruolo, pesare: sono le istituzioni che esprimono la voce dei popoli.
Se viene meno la consapevolezza che il rafforzamento dell’integrazione europea e’ un percorso fondamentale, non solo si impoverira’ la democrazia all’interno dei nostri Stati, ma verra’ meno la possibilita’ di superare la crisi, che ha origini e cause globali: la risposta non puo’ che arrivare da un rafforzamento a livello continentale della governance e delle regole che disciplinano l’economia e la finanza”.