”Un primo accordo raggiunto da Bersani, Casini e Alfano dimostra che finalmente sulle riforme si fa sul serio. L’intesa tra i partiti e’ necessaria, ma dopo l’azione riformatrice deve essere riportata nella sede propria che e’ quella del Parlamento. Insomma, e’ necessario che i contenuti dell’accordo vengano messi per iscritto in una mozione di indirizzo, da approvare sia al Senato che alla Camera, che contenga le scelte per la riduzione del numero dei parlamentari; per il superamento del bicameralismo perfetto; per il rafforzamento del governo parlamentare attraverso il potere di nomina e revoca dei ministri da parte del Presidente del Consiglio e l’introduzione della sfiducia costruttiva; per una nuova legge elettorale”.
Cosi’ Vannino Chiti, vice presidente del Senato.
”Il superamento del ‘porcellum’ – aggiunge l’esponente Pd – e’ un dovere verso i cittadini, a cui dobbiamo garantire la possibilita’ di scegliere maggioranze di governo e rappresentanti nelle istituzioni. Per assicurare coerenza e tempi certi al processo riformatore, la legge elettorale, a mio giudizio, sarebbe opportuno approvarla nei mesi di intervallo tra la prima e la seconda lettura parlamentare delle riforme istituzionali. E’ infatti inverosimile che la seconda lettura della legge costituzionale possa introdurre modifiche che la vanificherebbero e d’altra parte i tempi necessari alla correzione dei collegi e delle circoscrizioni richiederanno alcuni mesi di lavoro: in nessun modo possiamo correre il rischio di ritornare a votare con il ‘porcellum’. Sarebbe il fallimento della politica”.
Chiti conclude con l’auspicio che ”le riforme vedano il contributo di tutti i partiti, senza pregiudiziali e senza auto-esclusioni”.