”E’ apprezzabile l’equilibrio con cui sia il governo che le autorita’ ecclesiastiche affrontano la questione dell’Ici sugli immobili della Chiesa. Su questi temi occorre muoversi con responsabilita’ e in un rapporto diretto tra le due parti. E’ doveroso distinguere tra le attivita’ commerciali, per cui e’ giusto che valgano le regole degli altri esercizi commerciali, e quelle che hanno, nel sociale, una destinazione comunitaria”.
Lo afferma il vice presidente del Senato Vannino Chiti.
”Del resto – prosegue Chiti – il cardinale Bagnasco ha sottolineato che la Cei non chiede privilegi e non intende coprire esenzioni improprie. Comunque, non possiamo dimenticare che la Chiesa svolge un forte ruolo sociale, trovandosi non solo in prima fila, ma a volte pressoche’ da sola – penso ad esempio alla Caritas o a Comunita’ come quelle di Sant’Egidio – a fronteggiare emergenze di disagio e poverta’. Cio’ ancor piu’ in un momento in cui il sistema di welfare subisce dure restrizioni, per le difficolta’ della finanza pubblica e la compressione del ruolo di Regioni e Comuni.
Il compito delle associazioni di volontariato, quale che sia la loro caratterizzazione ideale, e’ fondamentale: sarebbe un grave errore ridurne il peso nella societa’. Verrebbe di nuovo colpita la solidarieta’ tra cittadini e a rimetterci sarebbero ancora una volta i piu’ deboli. E’ giusto che le organizzazioni del volontariato abbiano un aiuto anche dal punto di vista della fiscalita’ generale e sarebbe l’ora che l’attuale governo – a differenza del precedente – sbloccasse il 5 per mille, rendendolo permanente”.