A febbraio intesa tra partiti, a marzo mozione indirizzo, nuova legge entro estate

“La decisione della conferenza dei capigruppo del Senato di non procedere in questo momento ad una riunione congiunta sulle riforme istituzionali con la conferenza dei capigruppo della Camera e’ stata non sbagliata ma giusta e prudente: nel momento in cui e’ in corso un confronto preliminare tra i partiti su riforme costituzionali e nuova legge elettorale quell’incontro non avrebbe aiutato a raggiungere un esito positivo, ma l’avrebbe fortemente complicato se non compromesso. In politica il metodo e’ sostanza e l’improvvisazione puo’ produrre qualche articolo su un giornale, ma non certo accordi significativi. Meno che mai sulle riforme”.
Cosi’ il vice presidente del Senato Vannino Chiti.
“A mio avviso – dichiara Chiti – la road map giusta e’ questa: entro febbraio l’intesa tra i partiti – in primo luogo tra quelli che sostengono il governo Monti – sugli indirizzi per le riforme costituzionali e la nuova legge elettorale, poi, entro la meta’ di marzo, mozione di indirizzo da approvare sia alla Camera che al Senato auspicabilmente con la piu’ ampia maggioranza”.
“Sono anch’io convinto – sostiene il vice presidente – che sia possibile approvare nei prossimi 8 mesi una riforma costituzionale che preveda riduzione dei parlamentari e rafforzamento del primo ministro, attraverso la sua elezione in Parlamento – e non piu’ la fiducia all’intero governo -, suo potere di revoca dei ministri e introduzione della sfiducia costruttiva”.
“Per la legge elettorale – sottolinea – nessuna tentazione di ‘abbellire’ il porcellum, che va invece abrogato, ma scelta tra modello maggioritario, con collegi uninominali, a doppio turno e un sistema per il 50% a collegi uninominali e l’altro 50% con liste proporzionali e sbarramento al 5% recuperando i resti a livello regionale”.
“Sulla base dell’accordo tra i partiti e della mozione approvata in Parlamento sara’ allora utile verificare, visti i tempi a disposizione e le priorita’ stabilite, i compiti che potranno svolgere la Camera e il Senato. E’ necessario – conclude Chiti – che la legge elettorale sia approvata entro l’estate”.