L’ondata di gelo che sta investendo tutta l’Italia ha prodotto tragedie umane, forti disagi e numerose polemiche. È doveroso riflettere sulla morte di 25 persone. Si poteva e doveva fare di più per scongiurare un bilancio così disastroso, ora dobbiamo impegnarci perché la tragedia non si ripeta. È sotto gli occhi di tutti l’inadeguatezza di Enel, Ferrovie così come di amministratori locali che avrebbero dovuto gestire l’emergenza scoppiata venerdì scorso e garantire una conduzione razionale. Il caso di Roma è il più eclatante. Il tono e i contenuti delle polemiche del sindaco Alemanno sono fuori luogo, dal momento che è innanzi tutto il Comune di Roma a essersi mostrato inadeguato: ha sottovalutato le segnalazioni giunte nei giorni precedenti e mancato di lucidità nel momento in cui si dovevano assumere decisioni importanti ad emergenza in corso. Scaricare tutte le responsabilità sulla Protezione Civile è inaccettabile. Disporre la sospensione della didattica lasciando però aperte le scuole è una scelta incomprensibile che suscita innanzi tutto confusione nei cittadini. La quasi totale assenza di sale sulle strade non può essere una responsabilità da addebitare ad altri. Né la mancanza di autobus e taxi. Dall’inchiesta di un quotidiano emerge che il Comune dispone di mezzi spazzaneve, che giacciono però abbandonati da anni in un deposito e lì sono rimasti tra venerdì e domenica, mentre tutta Roma arrancava sotto la neve.

Al di là delle responsabilità per quanto accaduto nei giorni scorsi, sarebbe un errore non aprire una analisi approfondita su eventi climatici a noi finora sconosciuti. Già le forti precipitazioni cadute negli ultimi anni, con l’Italia sconvolta da inondazioni e fiumi di fango, hanno reso evidente una realtà inconfutabile: anche in Italia cambiamenti radicali stanno trasformando le condizioni atmosferiche. Le gravi emergenze che stiamo affrontando impongono di modificare la nostra organizzazione in ragione del nuovo clima. La viabilità, i piani di emergenza, i mezzi di intervento, la politica abitativa, i comportamenti individuali dei cittadini: tutto deve cambiare, con il supporto delle competenze scientifiche, se vogliamo trasformare tragici avvenimenti in una gestione consapevole di situazioni sempre più frequenti.