”I paesi del nord Africa stanno decidendo in questi mesi del loro futuro, a prezzo di rivoluzioni improvvise e talvolta sanguinose. I delicati equilibri che si instaureranno fra le diverse anime che hanno guidato le rivolte, ed i governi che si stanno formando, decideranno anche del futuro del Mediterraneo e, inevitabilmente, dell’Europa. Di fronte a tutto questo, l’Occidente e la stessa Europa hanno mostrato la loro incertezza. E’ dovere dell’Europa non voltarsi dall’altra parte ma contribuire al radicamento del pluralismo religioso e culturale, di reali democrazie sulla riva sud del Mediterraneo, all’avvio di uno sviluppo sostenibile. Ad oggi e’ ancora insufficiente la presenza ed il ruolo politico dell’Unione Europea di fronte alle rivoluzioni arabe ed e’ sostanzialmente assente un contributo dell’Italia. Il nostro paese, per la sua storia e per la sua collocazione geografica, ha l’obbligo di esercitare un ruolo da protagonista in tutti i nuovi scenari che si sono aperti con le rivoluzioni nei paesi del nord Africa”.
Cosi’ il vice presidente del Senato Vannino Chiti che oggi partecipa alla tavola rotonda ‘Orientalisti italiani, Cristiani d’Oriente e aspetti del mondo arabo’, con il prof. Franco Cardini e la prof.ssa Mirella Galletti, in occasione della presentazione del numero monografico della rivista sperimentale ‘La Porta d’Oriente’.