“La vicenda Lusi, al di la’ delle responsabilita’ personali e di eventuali altre che la magistratura dovra’ accertare, rapidamente e bene, pone sul tappeto una questione non rinviabile: quella della riforma del finanziamento elettorale dei partiti. Cosi’ non si puo’ andare avanti. Occorre che il finanziamento, collegato alle elezioni, sia delimitato nella sua entita’ e cioe’ piu’ contenuto; erogato in tempi piu’ definiti e in ogni caso non piu’ a partiti che siano nel frattempo scomparsi; ancorato, in parte, al metodo democratico per la scelta dei candidati alle elezioni e alla presenza – non inferiore e a un terzo – di entrambi i sessi”. Cosi’ il vice presidente del Senato, Vannino Chiti. “Deve infine essere preteso – prosegue Chiti -, pena la non erogazione, che il controllo sull’uso delle risorse pubbliche avvenga con certificazione esterna ai partiti. E’ al tempo stesso urgente procedere all’obbligo per i gruppi parlamentari di rendere pubblico il loro bilancio. Se si vuole che la politica dei partiti riprenda credibilita’ e’ indispensabile e urgentissimo procedere nella direzione della trasparenza e del rigore. Pensare che sia sufficiente il solo ricambio delle classi dirigenti e’ una illusione: il distacco dei partiti dai cittadini e’ drammatico e crescente. Affrontarlo con serieta’ e determinazione, finche’ siamo in tempo, e’ il nostro dovere. I partiti sono indispensabili alla vita democratica: senza di essi non c’e’ la democrazia. Ma una loro riforma complessiva, in coerenza con la Costituzione, e’ necessaria per non fare venire meno la loro funzione di ‘cerniera’ tra cittadini e istituzioni. Essere cerniera e’ il contrario dell’autoreferenzialita’, che consente purtroppo anche sbandate affaristiche”.