”E’ positivo che le riforme e la legge elettorale siano tornate al centro del dibattito. Ci si sta muovendo nella direzione giusta e, come e’ noto, in politica il metodo non e’ tutto ma e’ fondamentale. E’ indispensabile costruire tra le forze politiche – senza escluderne nessuna in modo aprioristico – un ‘patto per le riforme’ costituzionali e la legge elettorale, che assuma la valenza di un impegno in Parlamento e di fronte ai cittadini”.
E’ quanto afferma Vannino Chiti, vice presidente del Senato.
”E’ possibile – aggiunge Chiti – trovare una convergenza sul superamento del bicameralismo perfetto, a condizione che si scelga tra due modelli di riferimento: quello tedesco di un Senato rappresentativo dei governi regionali oppure quello degli Stati Uniti che prevede l’elezione diretta da parte dei cittadini delle due Camere. E’ questo secondo che ha piu’ probabilità di essere accolto”.
Secondo Chiti, ”non e’ difficile un’intesa sulla riduzione del numero dei parlamentari. Il rafforzamento del governo parlamentare deve avvenire attraverso l’elezione del Presidente del Consiglio in Parlamento e l’introduzione della sfiducia costruttiva.
Per la legge elettorale occorre restringere la scelta tra un sistema maggioritario, con collegi uninominali, a doppio turno e un sistema per il 50% a collegi uninominali e un 50% con liste proporzionali, sbarramento al 5% e circoscrizioni con 3-5 candidati.
Concordo con Quagliariello che una volta definite, attraverso una mozione, le linee guida che diano una cornice d’insieme, ne’ il Senato ne’ la Camera possono essere relegati nel ruolo di ‘bella spettatrice’. La legge elettorale – conclude Chiti – deve essere approvata entro l’estate, perche’ non ci possiamo permettere il rischio di tornare al voto con il ‘porcellum’ ”.