Con il voto finale del Senato sulla manovra economica l’Italia si è messa al riparo dal rischio “conti pubblici”: il rischio era di precipitare nel baratro, di non pagare più stipendi e pensioni. Il percorso del risanamento è realmente iniziato. Il Partito Democratico avrebbe voluto una distribuzione dei sacrifici più equa e per questo si è battuto in Parlamento, ottenendo alcuni importanti risultati. Ma dobbiamo anche considerare i tempi strettissimi in cui si è dovuto muovere il governo Monti e la sottovalutazione della crisi operata nei tre anni precendenti.
Lo sviluppo è la sfida da vincere nel nuovo anno: l’Italia ha bisogno di investimenti, di ridare ossigeno al mondo delle imprese, di garantire il diritto al lavoro e alla serenità dei nostri giovani, di far crescere i nuovi settori della green economy: è una grande occasione per dare occupazione a tante persone – si stima fino a un milione in cinque anni – e rendere la nostra società più sostenibile e rispettosa della Terra che ci ospita.
La fase politica nuova che si è aperta con il governo di responsabilità nazionale guidato da Mario Monti è un’occasione da non gettare alle ortiche per varare, in Parlamento, le riforme necessarie a restituire alle nostre istituzioni la necessaria credibilità ed efficienza. La politica economica del governo e la riforma delle istituzioni non sono temi separati: sono aspetti entrambi decisivi per il rilancio del nostro paese.

Il superamento del bicameralismo perfetto, in coerenza con il percorso federalista che abbiamo intrapreso; la riduzione del numero dei deputati e senatori, per selezionare meglio la classe dirigente; il rafforzamento della stabilità dei governi parlamentari, attraverso l’introduzione della sfiducia costruttiva. Sono queste le riforme di cui l’Italia ha bisogno. Inoltre, firmando per sostenere il referendum, un milione e 200 mila cittadini hanno dato voce alla volontà di abolire il “porcellum”, di farla finita con il voto a liste bloccate dei partiti. Dobbiamo approvare una legge elettorale che consenta a ciascuno di noi di contribuire con il suo voto a scegliere le maggioranze di governo e al tempo stesso i propri rappresentanti in Parlamento.
Agli amici che frequentano questo blog e ai loro cari rivolgo i miei auguri per un Natale sereno e per un nuovo anno ricco di soddisfazioni.