”Bisogna non sottovalutare quanto sta accadendo in Toscana: prima l’attentato all’arcivescovo di Firenze, Mons. Betori, nel quale rimase ferito il suo segretario. Un attentato del quale ancora manca il responsabile, ma che non risulta credibile poter attribuire ad uno squilibrato. Due giorni fa l’assassinio di due cittadini senegalesi e il ferimento di altri. Nella stessa giornata l’arresto, in un blitz antimafia, di esponenti operativi di un clan legato alla camorra. Non c’e’ un filo comune che lega queste vicende, ma sono tutti segnali inquietanti di una situazione che sarebbe grave continuare a sottovalutare”.
Lo afferma il vice presidente del Senato Vannino Chiti.
”Non esiste una Toscana felix – aggiunge Chiti – come non esiste nessuna realta’ del paese che possa fregiarsi di questo aggettivo. Esistono invece un processo di deindustrializzazione del territorio, una perdita di sicurezza sul domani, l’accentuarsi di tensioni sociali che, anche quando non manifeste, la politica deve sapere comprendere ed affrontare in modo positivo. Il Pd ha in Toscana una grande responsabilita’ nel governo della Regione, del Comune di Firenze e della gran parte delle amministrazioni locali. Ha dunque la responsabilita’ piu’ grande per affrontare con un’iniziativa politica, con uno sforzo culturale, con un impegno di governo le sfide presenti. Ha il compito di far compiere un salto di qualita’ su questi temi al centrosinistra. Abbiamo dunque il dovere non di coltivare divisioni, di occuparci prevalentemente di primarie, di cullarci dietro la rivendicazione di esperienze che cataloghiamo da noi come modello, ma di affrontare la sfida di un governo innovativo, di dar vita a una riforma del welfare, di dare prospettive di sviluppo, di costruire concretamente un modello di nuova cittadinanza, inclusiva dei nuovi cittadini italiani. Abbiamo le condizioni per farcela: basta dare la priorita’ a queste sfide e concentrarci in un rapporto intenso e diretto con i cittadini.
La grande e composta risposta dei cittadini di Firenze dopo l’assassinio dei due senegalesi – conclude Chiti – ci dimostra ancora una volta che ci sono le condizioni per realizzare questo risultato”.