”La societa’ civile italiana soffre di diverse fragilita’: la distruzione di valori di convivenza, la diffusione di un individualismo distruttivo, il precariato, la riduzione del potere d’acquisto delle famiglie hanno frammentato la nostra coesione e accresciuto l’insicurezza. Il berlusconismo ha demolito l’etica pubblica minando il principio del rispetto delle regole, intaccando le stesse istituzioni dello Stato. Viviamo in un’epoca di migrazioni, moltitudini di persone si spostano verso paesi più ricchi, avanzati ma caratterizzati da crollo demografico e invecchiamento delle popolazioni. Con questo fenomeno, certamente complesso, dobbiamo fare i conti: la democrazia stessa ne viene sfidata”.
Lo ha detto il vice presidente del Senato Vannino Chiti  al convegno promosso dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia: ‘Il protestantesimo nell’Italia di oggi. Vocazione, testimonianza, presenza’.
Secondo Chiti, ”per superare queste criticita’ dobbiamo realizzare una ‘rivoluzione culturale e morale’:  riportare al centro la persona e la sua dignita’; costruire un minimo comun denominatore di valori, a cui possano fare riferimento sia i credenti che i non credenti, fondato sulla indissolubilita’ dei diritti e dei doveri di tutti i cittadini, anche per i ‘nuovi italiani’, e su questo sono completamento d’accordo con il presidente Napolitano; puntare sulla formazione e l’innovazione come volano per la crescita qualitativa della nostra vita e come investimento per il futuro dei giovani”.