Trascrizione intervento Giancarlo Niccolai, Presidente del Centro “Donati”
Pistoia – Presentazione libro “Religioni e politica nel mondo globale”
31 maggio 2011
Ringrazio tutti i presenti, convenuti per la presentazione del nuovo libro del Senatore, Vannino Chiti: Religioni e politica nel mondo globale. Le ragioni di un dialogo (Giunti Editore).
Saluto Mons. Mansueto Bianchi, Vescovo della Diocesi di Pistoia, il Sindaco Renzo Berti, il Presidente Luciano Violante, il Professor Michele Ciliberto, il Dottor Luca Collodi, giornalista della Radio Vaticana, che modererà questo nostro dibattito.
Il Vice Presidente Chiti nel suo libro uscito lo scorso aprile spiega come il cattolicesimo possa e debba affrontare le sfide del mondo attuale ridefinendo il suo ruolo nei confronti della politica e individuando le ragioni del dialogo con le altre religioni.
Chiti prosegue quella riflessione avviata con Laici & Cattolici (sempre edito da Giunti nel 2008), che indagava il non sempre facile rapporto tra i cattolici e la sinistra italiana, allargando l’orizzonte al mondo globalizzato.
Il volume, che l’autore definisce politico, espone le ragioni di un confronto, necessario e coraggioso, tra il cattolicesimo e le altre religioni monoteiste sulle grandi sfide del mondo attuale: la persona e i suoi valori, i diritti individuali e collettivi, il rapporto tra politica e religione, le questioni che le separano e quelle che condividono, la necessità da parte delle forze politiche progressiste di misurarsi con le fedi e la dimensione della trascendenza.
Nel nostro tempo, la politica delle forze progressiste deve far propria l’idea che il nuovo umanesimo non si chiuda alla possibilità di accogliere Dio: per costruire quella società della tolleranza e dell’integrazione di cui abbiamo tutti bisogno e delineare un’etica mondiale condivisa, che costituisca la base della convivenza nell’epoca della globalizzazione.
“Quella che chiamiamo ‘globalizzazione’ – sostiene Chiti – continua a mutare profondamente il configurarsi delle società e il peso della soggettività individuale, quanto meno nel mondo più avanzato: cambiano così gli scenari della politica e gli stessi modi di essere delle religioni, non scomparse, ma al contrario presenti con una maggiore incisività e influenza.
Il problema che si pone alla democrazia è quello di consentire una presenza pubblica delle religioni, senza far venire meno, anzi rafforzando, il ruolo dello stato di diritto.
Una dimensione pubblica delle religioni è una ricchezza – ne è convinto il Vice Presidente del Senato – per la nostra convivenza nella società e per la stessa democrazia, nella misura in cui si accompagni – in modo inseparabile – al pluralismo religioso”. “Oggi abbiamo il compito di contribuire ad affermare un nuovo umanesimo” sottolinea Chiti. “È questo il fine principale di un dialogo e di un impegno della politica progressista e delle fedi religiose. Il terreno fondamentale d’incontro è infatti rappresentato dalla centralità della persona, dalla sua promozione, dal riconoscimento della sua dignità”.
Lascio la parola ai relatori per l’approfondimento delle tesi esposte da Chiti nel suo ultimo libro. Grazie.