“L’enciclica ‘Laborem Exercens’ contiene delle impostazioni sulle quali tutte le forze politiche dovrebbero confrontarsi. Ed e’ giusto assumerle come riferimento e guardare a quelle impostazioni oggi, in un momento in cui esiste la necessita’ di ricostruire una cultura politica e un sistema di valori condivisi. La ‘Laborem Exercens’ e’ centrata sul tema del lavoro e afferma la soggettivita’ dell’uomo. Esprime non solo una critica al socialismo reale ma anche al capitalismo per l’assenza del valore ‘persona’ ‘’.
Lo ha dichiarato il vice presidente del Senato, Vannino Chiti, nel corso del suo intervento a Roma alla tavola rotonda ‘Dalla caduta del muro di Berlino alla societa’ globale: quale politica per il lavoro nel nuovo millennio’, nell’ambito del seminario ‘A 30 anni dall’Enciclica Laborem Exercens: il lavoro umano nell’era della globalizzazione’.
‘’Le nostre democrazie oggi – sottolinea il vice presidente – vengono sfidate da una globalizzazione senza regole, dal populismo e dal fondamentalismo. Questo rende viva la necessita’ di affermare un umanesimo nuovo, che rimetta al centro la persona e la sua dignita’, che ridefinisca la priorita’ della politica sulla finanza.
Altra questione fondamentale e non più rinviabile – evidenzia Chiti – e’ la costruzione di una democrazia sovranazionale europea: l’Europa deve assumere una identita’, una missione che la metta nelle condizioni di agire in modo efficace nel mondo globalizzato. Senza l’Europa politica la stessa centralita’ della persona, il tema della sostenibilita’ dell’economia e quello del lavoro come diritto di ogni cittadino diventano obiettivi non piu’ alla nostra portata”.