”Senza radici comuni e una memoria condivisa i popoli non possono avere un presente degno della loro storia e tanto meno costruire un futuro di liberta’. Per questo e’ doveroso ricordare la barbarie del rastrellamento al ghetto ebraico di Roma”.
Cosi’ il Vice Presidente del Senato Vannino Chiti alla vigilia del 68° anniversario della deportazione degli ebrei di Roma, che avvenne il 16 ottobre 1943.
Chiti sottolinea che ”abbiamo il dovere di impegnarci affinche’ le giovani generazioni sappiano cosa accadde al popolo ebraico in quella drammatica stagione. Non bisogna mai cessare di ascoltare le testimonianze di chi ha vissuto quegli orrori e chi tramanda la memoria di chi ha perso la vita per mano del nazifascismo.
Solo con la consapevolezza delle giovani generazioni – conclude Chiti – potremo difendere l’uguaglianza, la liberta’, la democrazia, la solidarieta’ e impedire che l’umanita’ conosca di nuovo simili tragedie”.