”La dimensione pubblica delle religioni e’ un fatto rilevante e oggettivo della nostra societa’. Esprimo piena condivisione per queste parole del Cardinale Angelo Bagnasco all’incontro delle associazioni cattoliche a Todi. E’ vero che i cattolici sono diventati nella societa’ civile ‘una massa critica, capace di visione e di reti virtuose, per contribuire al bene comune’ ”. Cosi’ il Vice Presidente del Senato Vannino Chiti.
”Come sostengo nel mio ultimo libro ‘Religioni e politica nel mondo globale. Le ragioni di un dialogo’ quella che chiamiamo ‘globalizzazione’ continua a mutare profondamente il configurarsi delle societa’ e il peso della soggettivita’ individuale: cambiano gli scenari della politica e gli stessi modi di essere delle religioni, non scomparse, ma al contrario presenti con una maggiore incisivita’ e influenza.
Il problema che si pone oggi alla democrazia – sottolinea Chiti – senza far venire meno, anzi rafforzando, il ruolo dello stato di diritto, e’ quello di consentire una presenza pubblica delle religioni. Essa e’ una ricchezza per la nostra convivenza nella societa’ e per la stessa democrazia, nella misura in cui si accompagni, in modo inseparabile, al pluralismo religioso”.
”E’ altresi’ indispensabile – conclude il Vice Presidente – evitare che si allarghino i fossati tra cultura laica e cultura religiosa: la necessita’ e’ quella di ridefinire un minimo comune denominatore di valori, un’etica condivisa. Occorre fare della laicita’ un riferimento universale, nel quale si riconoscano sia credenti che non credenti”.