”Il passaggio al digitale terrestre, fissato per il prossimo novembre, rischia di determinare un colpo mortale per le televisioni locali toscane. Allo stato attuale la situazione delle frequenze e’ tale per cui molte emittenti televisive sarebbero pesantemente penalizzate sia dalle forti riduzioni di diffusione delle trasmissioni che dai problemi di interferenze con la Francia. Delle 18 frequenze previste, comunque insufficienti, le televisioni regionali toscane usufruiranno soltanto di 4 frequenze efficienti: delle restanti 6 sono compromesse per le sovrapposizioni con la Francia e 8 non coprono alcune province.
La soluzione del problema necessita di tempo, nonche’ di un impegno concreto da parte del governo e delle autorita’ competenti. La decisione del ministro Romani, di non accogliere la richiesta di un rinvio avanzata dalla Regione Toscana, rischia di aggravare questo problema. Sono in ballo due aspetti molto importanti: i posti di lavoro delle tante persone che lavorano nelle emittenti regionali e la libera informazione nella regione. Non possiamo permetterci di sottovalutarli.
La Rai dovra’ almeno fare in modo di garantire, al momento dello switch off, che l’intero territorio regionale sia coperto dal segnale digitale”.
Lo afferma il vice presidente del Senato Vannino Chiti.