“Anche se non e’ emerso dal coordinamento del Pd quel pieno e chiaro sostegno che io avrei desiderato e che ritengo giusto, si e’ registrato comunque un passo avanti reale: le Feste democratiche metteranno a disposizione degli spazi, cosicche’ anche in esse i cittadini potranno sottoscrivere il quesito per il ritorno alla legge Mattarella”.
Anticipiamo alcuni stralci dell’articolo che il vice presidente del Senato, Vannino Chiti, ha scritto per ‘Europa’ e che il quotidiano pubblichera’ domani.
Secondo il senatore Pd, ”riuscire a raccogliere le 500.000 firme necessarie per la presentazione del referendum e’ indispensabile per dare ai cittadini il potere di scegliere sia i propri rappresentanti in Parlamento, che le maggioranze di governo. Se questo obiettivo fallisse, ci assumeremmo una grave e seria responsabilita’. Il nostro compito non e’ di stare a guardare: dobbiamo essere in prima fila contro la vergogna del ‘Porcellum’. Del resto una delle ragioni fondative del Pd e’ costituita dalla necessita’ di rinnovare la politica”.
Anche Chiti ritiene che ”spetti al Parlamento la elaborazione e approvazione di una nuova legge elettorale, e sotto questo aspetto la proposta depositata dal Pd e’ un ottimo impianto. Ma in questo momento il Parlamento, visti anche i rapporti di forza in esso, ha bisogno di una sollecitazione positiva, di una forte pressione democratica”.
Insomma, conclude il vice presidente del Senato, ”e’ inutile far finta di non saperlo: senza una spinta dal Paese la quasi certezza e’ quella di votare alle prossime elezioni politiche ancora con questa pessima legge. In ogni caso, anche se il Parlamento non fosse in grado di procedere, la legge Mattarella e’ incomparabilmente migliore e preferibile al Porcellum, perche’ almeno assicura un rapporto diretto tra candidati e cittadini, e poi tra eletti e cittadini”.