”La proposta di riforma costituzionale del ministro Calderoli e del governo appare come un tentativo di diversivo”.
Lo ha detto il vice presidente del Senato Vannino Chiti nel corso della trasmissione ‘Sky Tg24 Pomeriggio’, condotto da Paola Saluzzi.
Secondo Chiti, ”questa poteva essere una legislatura costituente, perche’ la maggioranza di centrodestra e’ la piu’ ampia nella storia della Repubblica e noi, a differenza della destra nel 2006, eravamo disposti a costruire insieme la riforma delle istituzioni. Invece, fino ad oggi, Pdl e Lega non hanno voluto discuterne”.
Il Pd – ricorda l’esponente democratico – ”ha presentato delle proposte di legge per riformare la Camera e il Senato, per ridurre il numero dei Parlamentari. Oggi esce, in modo improvviso e quasi a tempo scaduto, questa proposta del governo che, da quello che appare, nel merito e’ anche abbastanza pasticciata”. Insomma a giudizio di Chiti ”ci sono problemi di metodo, di tempo – in politica il tempo conta molto – e anche di contenuti.
Io sono d’accordo, ad esempio, per ridurre a 500 il numero dei parlamentari. Ritengo pero’ piu’ giusto che ci siano 300 deputati e 200 senatori”.
Ammonendo rispetto ai rischi che questa situazione possa dar spazio a un’onda di anti-politica, Chiti ha ricordato che ”questo Parlamento e’ il secondo nella storia della Repubblica che ha preso delle misure riduttive rispetto alle indennita’. Noi come centrosinistra le avevamo bloccato fino al 2012, in questi anni sono state ridotte”.
Pero’, per il vice presidente del Senato, ”oggi e’ obbligatorio dare un esempio: quando chiediamo a un paese di tirare la cinghia, mentre ci sono persone che non arrivano alla fine del mese, e’ un dovere dei legislatori e del governo farlo essi stessi. Alcuni strumenti non si reggono piu’: il vitalizio va quantomeno rivisto. In questo senso ci sono varie proposte. Cosi’ come l’indennita’ dei parlamentari deve essere nella media dei paesi europei. Queste misure non rientrano nella legge costituzionale: noi volevamo farle con la manovra ma la destra si e’ rifiutata. Ora procediamo”.
Infine, la legge elettorale: ”questa legge non e’ giusta, non tiene. Produce una selezione sbagliata della classe dirigente. Se anche ci fossero 300 deputati e 200 senatori, come io auspico, il modo di selezionarli deve essere diverso. I cittadini devono poter scegliere, con le maggioranze di governo, i loro rappresentanti in Parlamento”.