”Diciannove anni fa Paolo Borsellino, magistrato in prima linea nella lotta alla mafia veniva barbaramente ucciso. In questo giorno il mio ricordo va alla sua figura forte ed esemplare e il mio pensiero va alla sorella Rita e tutta la famiglia Borsellino, ma anche ai familiari di Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Cosina, Claudio Traina – i componenti della scorta che persero la vita in via D’Amelio”.
Cosi’ il vice presidente del Senato Vannino Chiti ricordando Paolo Borsellino nell’anniversario della sua morte.
”Il dolore collettivo di quel terribile momento resta indelebile nella memoria di tutti. L’Italia intera – prosegue Chiti – assistette ad un feroce attacco contro lo Stato: veniva assassinato un magistrato coraggioso, uomo delle istituzioni, servitore della nostra Repubblica. Il lavoro da lui portato avanti insieme a Giovanni Falcone e ad Antonino Caponnetto si dimostro’ di immenso valore. Grazie ad esso, negli anni successivi, altri degni magistrati, con le forze di polizia, condussero una controffensiva durissima contro la criminalita’ organizzata”.
”Oggi – sottolinea il vice presidente – la lotta alla mafia non e’ ancora stata ancora vinta. Essa mina la vita democratica, la legalita’ e la convivenza nel nostro Paese. Per questo e’ indispensabile mantenere alto, ovunque e sempre, il livello di guardia, continuando a compiere ogni sforzo per sconfiggere in modo definitivo la criminalita’ organizzata, negli interventi di repressione ma anche in quelli legati allo sviluppo di un’economia sana e all’educazione delle giovani generazioni”.