“Bossi a Pontida ha confermato che il suo carro personale è strettamente legato a quello di Berlusconi: i problemi dell’italia, da quelli del risanamento ad un nuovo sviluppo, dalle giovani generazioni al sostegno alle piccole e medie imprese, vengono dopo. Bisogna tirare a campare, occupando un pò di potere”.
E’ quanto dichiara Vannino Chiti, vice presidente del Senato e Comissario del Pd Lazio.
“Anche il federalismo – prosegue l’esponente Pd – è ridotto a propaganda per non vedere il fallimento di quello che fino ad ora si è fatto e il vuoto grande delle promesse mancate. Comuni e Regioni non ce la fanno e tutto si riduce all’assurda rivendicazione di ministeri, che nei stessi paesi federali sono collocati laddove ci sono le competenze dello stato centrale: nella capitale”.
“Vedo che la presidente Polverini – prsegue Chiti – ha rilanciato una raccolta di firme a sostegno di Roma: niente da eccepire, ma a due condizioni. Qui non si tratta di una gara di Roma contro Milano ma di un tema che interessa tutta l’Italia. Lo ripeto: in un Paese federale si attribuiscono competenze alle regioni e alle autonomie locali e quelle che sono prerogativa dello stato centrale risiedono nella capitale. Siamo e saremo contrari allo spezzatino dello Stato. Seconda considerazione: non si può assistere allo spettacolo della Polverini e di Alemanno che raccolgono firme mentre Bossi e Calderoli ne raccolgono altre di segno contrario. Gli uni e gli altri sostengono il medesimo governo: sono alleati. Fuori da ogni ipocrisia si prenda atto con coerenza che questa coesistenza è impossibile e che a rimetterci sono Roma come Milano, il nord come il centro e il sud, insomma tutta l’Italia”.
