Ore 12.23 – “In Italia dobbiamo fare in modo che ogni cittadino possa contribuire al sistema fiscale sulla base delle sue reali possibilita’. Spesso questo non avviene e cio’ crea iniquita’ e tensioni sociali”.
Cosi’ il vice presidente del Senato Vannino Chiti in un passaggio del saluto introduttivo al Convegno su “La Giustizia tributaria: situazione italiana e prospettiva europea”.
Il senatore ha quindi aggiunto: “e’ essenziale che il rapporto tra Stato e cittadino si basi sulla fiducia, sulla lealta’ e non sul sospetto: il cittadino non e’ un suddito”.
Chiti, nel convegno in svolgimento oggi presso il Centro Congressi dell’Universita’ La Sapienza di Roma, ha osservato che “in armonia con quanto previsto dall’art. 53 della Costituzione, il fisco non puo’ e non deve essere percepito come un ‘nemico’, oppure come una disgrazia inevitabile, laddove emergano irregolarita’ all’esito dell’accertamento amministrativo. Vale a dire che il contribuente in buona fede ha bisogno di sapere che in tali casi potra’ dialogare e chiedere spiegazioni all’autorita’ e non dovra’ sentirsi un ‘perseguitato’ dai meccanismi di esazione”.
“L’impatto della politica fiscale – conclude Chiti – non deve condurre a gravare in modo ingiustificato sul cittadino e sulle imprese, che non devono sentirsi minacciati da un fisco oscuro ed incomprensibile, ma essere messi in condizione di conoscere e reagire efficacemente alle inevitabili storture del sistema, agli errori o agli eventuali ‘eccessi di zelo’ degli operatori”.