Ore 17.51 – “E’ ora di chiudere questo assurdo e infondato dibattito sul risiko dei ministeri o dei dipartimenti. I problemi degli italiani e del futuro del nostro paese sono la ricerca di uno sviluppo nuovo, il lavoro, la dignita’ e la sicurezza dei lavoratori, il potere d’acquisto degli stipendi e delle pensioni, la riforma delle istituzioni. Proprio ieri l’Inps ha reso noto dei dati preoccupanti sulle pensioni degli italiani: oltre la meta’ non supera i 500 euro, il 79% e’ al di sotto o pari a 1000 euro”.
Lo ha dichiarato il vice presidente del Senato, Vannino Chiti.
“Gli italiani – prosegue Chiti – non vogliono ne’ la moltiplicazione dei ministeri o dei dipartimenti ne’ lo ‘spezzatino’ dello Stato. Il federalismo non e’ certo quello che riempie la propaganda della Lega. L’Italia assiste allo sfascio della maggioranza, a scene da basso impero che non ci possiamo permettere. Solo oggi abbiamo ascoltato, nell’ordine, la ‘minaccia’ della Presidente della Regione Lazio Polverini che assicura di voler fare ‘pesare’ i suoi voti personali per difendere la collocazione a Roma dei ministeri; il richiamo del ministro Giorgia Meloni alla stessa Polverini e al sindaco Alemanno, colpevoli di remare contro il Pdl che li sostiene alla Regione e al Comune di Roma.
Addirittura un ministro della Repubblica Roberto Calderoli smarrisce ancora una volta il senso e la dignita’ del suo ruolo, prefigurando irresponsabilmente uno sciopero fiscale di quelle aree del paese che non avranno insediati i ministeri. Siamo ad un mix di avventurismo e di arroganza”.
“Il primo turno delle elezioni amministrative – conclude Chiti – ha dimostrato che gli italiani vogliono il cambiamento: e’ necessario che dai ballottaggi di domenica  e lunedi’ venga un’ulteriore forte spinta per una politica che si occupi dei problemi concreti dei cittadini, con serieta’ e competenza, ponendo fine a risse, aggressioni verbali e astratte contrapposizioni”.